Chi parte da Fiumicino o Malpensa pagherà tre euro in più su ogni biglietto, con qualunque compagnia aerea e per qualsiasi destinazione, comprese le low cost
Decollano nuovi aumenti per le tariffe aereo-portuali. Il via libera è arrivato dal Comitato interministeriale per la programmazione economica (Cipe): i rincari scatteranno dal primo gennaio 2010. A patto che una successiva riunione del Cipe renda effettivamente esecutivi gli aumenti.
Il ritocco delle tariffe sarebbe quantificabile entro i 3 euro a passeggero. Secondo quanto affermato da Palazzo Chigi i rincari sarebbero concessi “alle sole società aeroportuali che effettuano investimenti autofinanziati e autorizzati dall’Enac”, sottolineando in una nota “l’importanza dell’approvazione della modifica alla direttiva in materia di tariffe aeroportuali, varata oggi dal Cipe”.
In altre parole l’aumento è giustificato solo in presenza di programmi d’investimento in ammodernamento degli scali. Se, entro 18 mesi però le società aeroportuali non sottoscrivono contratti di programma per i nuovi investimenti, “l’aumento tariffario decade” puntualizza la nota di Palazzo Chigi.
Gli aumenti sui diritti di imbarco sono scaglionati su tre categorie di scali:
- un euro in più a passeggero negli aeroporti fino a 5 milioni di utenti,
- due euro fino a 10 milioni,
- tre euro negli aeroporti oltre i 10 milioni di passeggeri, come Malpensa e Fiumicino che, dall’adeguamento dovrebbe incassare circa 105 milioni.
La manovra non è piaciuta alle associazioni dei consumatori che che ritengono i rincari assolutamente ingiustificati soprattutto alla luce dei disservizi cui le varie compagnie aeree sottopongono i propri passeggeri.
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